Giornali di Guerra è un piccola
selezione, di quel mondo vastissimo, che sono stati i giornali nel periodo che
va dal 1939 al 1945. I giornali, insieme con la radio, furono gli unici mezzi
di comunicazione di quel periodo, se togliamo i comizi di piazza e le grandi
adunate.
I giornali segnarono, in quei
2500 giorni di guerra, il preludio, gli annunci, le invasioni, gli attacchi più
importanti e le morti decisive per l’intero pianeta, fino a raccontare la gioia
della vittoria e le speranze del nuovo mondo che nasceva dalle rovine di quella
guerra.
Ogni giorno del nostro recente
passato, di quel secondo più grande conflitto mondiale, viene raccontato nei
titoli in prima pagina e negli articoli dai vari corrispondenti di guerra.
Giornali di Guerra raccoglie
alcuni di questi giornali; sarebbe infatti impossibile averli tutti, anche se
questo è il sogno di ogni collezionista e la raccolta ha un occhio particolare
ai fatti Italiani ed Europei.
Come spesso accade la passione
nasce per un occasione o un regalo e fu proprio dal regalo di una copia
rarissima del giornale “Risorgimento”, che potete vedere nella mostra, che è
nata la voglia di ricercare altre copie dei giornali di quel periodo e,
attraverso la ricerca di queste, scoprire un mondo vastissimo di antiquari e
collezionisti che vendono, scambiano, acquistano, copie dei giornali di guerra
pubblicati in tutto il mondo in quel periodo.
A distanza di anni, all’interno
di questo gruppo virtuale di amici collezionisti ed antiquari, continuano ad
uscire copie interessanti e titoli in prima pagina che ricordano fatti politici
e bellici di quel periodo e che si vorrebbe possedere e conservare, per renderle
fruibili, attraverso mostre, alle nuove generazioni.
Il grande spirito che anima
questo tipo di collezionismo è la conservazione della memoria, una nazione ed
un popolo non possono perdere la propria memoria, perché di fatto perderebbero
il loro presente ed il loro futuro ed i giornali sono una parte importante di
questa memoria.
Mai come in questo periodo, di
grandi unioni comunitarie, di grandi social network, di globalizzazione e di
libera circolazione delle idee, si nota la perdita totale della memoria, o
almeno di quella parte della memoria che non è utile allo scopo economico unico
di questa parte di inizio secolo, il massimo profitto di pochi a discapito dei
molti.
Una certa memoria quindi non è
utile al progetto finale e diventa marginale.
Se dimentichiamo che una volta si
lavorava 12 ore al giorno con paghe bassissime e senza diritti, per le nuove
generazioni non sarà un trauma ritornare all’Ancient Régime, sembra essere questo il messaggio di fondo per le
società che decidono di perdere una parte della memoria, forse quella scomoda.
Sta a noi cercare di rompere
questo progetto, restare vivi, conservando la memoria di coloro che ci hanno
preceduto, negli errori e nelle cose giuste, nelle vittorie e nelle sconfitte,
per fare in modo che non accada mai più e per mantenere e migliorare la
condizione dell’uomo, che si è battuto, 70 anni fa, per non essere schiavo di
un soggetto visibile e tangibile ed oggi rischia di tornare schiavo di un’entità
invisibile che in maniera ripetitiva chiama “crescita economica” e che altro
non è che una guerra per la conquista del mondo.
Un grande ringraziamento al
Comune di Castel Madama e all’assessore Roberto Efficace che ha creduto in
questa mostra, alle persone che hanno collaborato alla preparazione, alle associazioni
che hanno dato il loro supporto ed in particolare a Rita Lorrai e Giuseppe
Cola, senza di loro la mostra Giornali di Guerra non ci sarebbe stata.
Grazie
Luigi Settimi
socio dell'ass. LI° Btg. Bersaglieri "Montelungo 1943"
socio dell'ass. HighWay Six Veicoli storici militari d'epoca
socio dell'ass. Historicus, museo storico di Caspoli (Ce)