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venerdì 29 gennaio 2016

Quella foto nella notte e quel viaggio nel Pacifico del 1944


Quella che vi racconto questa notte, prima che faccia l’alba, è la storia delle ultime ore passate a viaggiare con la fantasia, con le immagini e con la storia. Premetto che alla fine dovrò discutere con mia moglie, che tiene alla mia salute e non vuole che le mie notti di sonno siano di sole tre ore.  Non credo gli andrà bene la scusa “cara ero nel Pacifico, durante la Seconda Guerra Mondiale…” ma ci provo.

Tutto è nato dalle foto, quelle che vedete di seguito.



 












 
 
Si trattava di un LCVP pronto per essere spedito o giunto a destinazione (poi ho scoperto la verità).
Un LCVP, a chi è appassionato di storia evoca subito la Normandia ed il D-Day.
Qui dentro si consumarono, per molti marines, gli ultimi istanti di vita.
Sobbalzati, scossi, bagnati, con lo stomaco a pezzi e la paura, tra le grida, gli spruzzi di acqua e sale che arrivavano dai colpi andati a vuoto e lo strazio nel vedere il mezzo accanto al proprio andare a fuoco in mille pezzi e sparire nell'oceano tra sangue, gasolio e rottami.
Poi la paura di quella porta che da lì a breve si sarebbe aperta verso l'ignoto e verso quella lotteria tra la vita e la morte.
"Colpiranno me o il mio amico accanto" "ce la farò, devo farcela" "mi butto subito a terra" erano i pensieri che correvano tra gli elmetti bagnati stretti uno all'altro e le mani unite intorno al fucile.
Poi l'apertura del portellone e la corsa fuori; l'adrenalina, le grida, gli spari e la corsa sulla spiaggia, mentre l'LCVP tornava indietro a prendere altra carne da cannone.
Tornando al nostro mezzo da sbarco, mi è venuta la curiosità di scoprire un po' di più e mi sono messo alla ricerca.
Prima di tutto la sigla sulla fiancata... PA208, di solito è la sigla della nave da trasporto sulla quale sono piazzati gli LCVP mentre il secondo numero indica il progressivo dei mezzi.
Ci sarà una nave con sigla PA208?
Beh.. eccola!
 
 
 

 
 
La USS Talladega (APA/LPA-208) era uan nave da trasporto per attacco tipo Haskell, una classe della Marina degli Stati Uniti. Fu chiamata Talladega in onore dell'omonima città e contea
in Alabama. Fu costruita con il contratto (MCV scafo 556) a Richmond in California il 4 giugno del 1944 e varata il 17 agosto del 1944.
 Il 31 Ottobre del 1944 ne prese il comando il Capitano Edward H. McMenemy.
 
 
 



 
 
Questo monumento, quello che c'è scritto e l'immagine che vedete a destra mi ha fatto drizzare i capelli..... la Talladega era presente a Iwo Jima e Okinawa!
Il nostro LCVP aveva solcato quei mari ed aveva partecipato a quegli sbarchi che segnano la storia della Seconda Guerra Mondiale ed in particolare della guerra del Pacifico!
La ricerca divenne ancora più avvincente....
 
 
 
 
 
 
In questa foto della Talladega in navigazione verso Iwo Jima si vedono gli LCVP pronti per essere messi in mare....
 
 
 
 
 
 
Ed ecco uno degli LCVP, il numero 9, durante uno sbarco, non sappiamo se Iwo Jima, ma dalla forma della costa non mi sembra, la spiaggia è bianca mentre a Iwo Jima è nera, forse Okinawa.
 
Altre immagini correvano sul web e raccontavano di LCVP in quegli sbarchi che tanta gloria hanno portato ai Marines ma anche tanto dolore in patria a migliaia di famiglie che non hanno visto più tornare a casa i propri cari.
 
 
 

 
 
 
A questo punto del nostro viaggio, vi domanderete che fine ha fatto il nostro LCVP e vi racconto che siamo negli Stati Uniti e malgrado di cose negative ne facciano tante, tengono molto alla loro storia, pur breve ed alla loro memoria.
Il nostro LCVP è stato acquistato da un antiquario, che lo ha restaurato con cura e messo in vendita su e-Bay, creando anche una forum di discussione, consultazione e di offerte, dove decine di appassionati, marines, musei hanno cercato di acquistarlo.
Oggi non so dove si trova, ma lo scoprirò, queste le sue ultime immagini, dopo il restauro.
 
 
 












 
 
 
E' ormai l'alba quando vi scrivo queste ultime considerazioni; vedere un oggetto con quel significato restaurato e riportato in vita da una parte mi fa pensare che ha perso quella sua patina di drammaticamente antico e poi, il restauro ha fatto sparire quel numero che era così importante, sembra assurdo ma lo ha cancellato con una mano di vernice grigio chiaro, dall'altra mi fa pensare che una volta restaurato potrà continuare nel tempo a raccontare alle generazioni future quello che è stata la Seconda Guerra Mondiale ed il prezzo pagato da tanti uomini per non essere schiavi.
Spero il viaggio vi sia piaciuto.
Però un peccato cancellare quella sigla... sig!
Blogger.
 
 
 
 
 

 

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