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giovedì 15 marzo 2018

Memoria viva, ma delle stragi.


Il giorno 18 marzo 2018 a Cassino verrà inaugurata una stele in ricordo della 1. Fallschirmjäger-Division, i famosi Diavoli Verdi, gli strenui, indomiti ed invitti difensori della città di Cassino, del Monastero, di Q. 593  e della Masseria Albaneta. Erano soldati eccezionali e, come spesso accade fra soldati eccezionali, capaci di rispettare il coraggio del nemico e di essere leali nei suoi riguardi, le cronache delle battaglie di Cassino ci hanno consegnato molti episodi cavallereschi nelle pause dei combattimenti, ed un alone di leggenda li accompagna da allora.  Noi conoscemmo bene e fraternizzammo con uno di loro, l'allora Presidente della loro Associazione, Joseph "Jupp" Klein, con cui il 19 e 20 maggio del 2007 passammo giornate indimenticabili calcando i campi di battaglia di Cassino e di Montelungo assieme ai nostri Reduci ed a Douglas Line, Presidente dell’Associazione Europea Veterani di Guerra (vedi foto). Il senso di quelle giornate era chiaro, i nemici di un tempo che si stringono in pace e lanciano un monito forte affinché mai simili assurdità possano ancora ripetersi.  Chi conosce un po’ meglio la storia dei paracadutisti tedeschi sa cosa ci fosse dietro tanto coraggio e sprezzo del pericolo e di come la ben nota disciplina e cieca obbedienza del soldato tedesco in loro fosse esaltata oltre ogni dire ed accompagnata da una fede incrollabile nella dottrina Nazionalsocialista, accomunandoli in questo ai reparti più ideologizzati dell'esercito tedesco. Questi fattori li hanno resi non solo temibili combattenti ma anche spietati carnefici in molteplici occasioni, in Italia e non solo. Dal sud della penisola nell'autunno del 1943 e poi risalendo, sono decine i casi di orrendi misfatti a loro ascritti con certezza, violenze spesso gratuite contro i civili, rappresaglie sanguinose,  una brutalità che ha segnato le carni del nostro popolo e che sembra non trovare traccia nella memoria collettiva, oggi. Pur riconoscendo che vi furono alcune luminose eccezioni, è innegabile che si comportarono spesso in modo criminale e con una ferocia agghiacciante. La domanda sorge quindi spontanea: possibile che in un luogo come Cassino che langue da decenni di una minima e decente opera di recupero, divulgazione e gestione dei fatti della seconda guerra mondiale, dove le poche ( e costosissime…) iniziative pubbliche sono puntualmente fallite lasciando il compito di riempire questo vuoto a privati di eterogenea natura e finalità, il Comune di Cassino e l'Abbazia di Montecassino sponsorizzano la scoprimento di una lapide dedicata alla 1a Divisione Paracadutisti? Sta bene recuperare e segnalare la Grotta di Foltin ed i tanti altri punti nevralgici della battaglia, ma esaltare la memoria di questa unità scoprendone una targa e definirla "Stele a memoria e monito a ricordo delle vite stroncate dall'assurdità e dalla violenza della guerra" mi sembra davvero eccessivo. Posso arrivare a concepire, sempre nel senso di pacificazione postumo, un monumento commemorativo a tutti i caduti, anche quelli tedeschi, ma non  quello di una singola unità che era portatrice orgogliosa di quella ideologia che ha scatenato proprio quella guerra. Mi chiedo quanto sia stato riflettuto questo passo, se sia solo ignoranza storica o segno dei tempi.

Il presidente

Ass. LI Btg. Bersaglieri AUC "Montelungo 1943"

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Didascalie foto:

028: Sacrario di Montelungo, 19 maggio 2007.  I Reduci presenti alla commemorazione: da sx il primo Joseph Klein, il quarto Douglas Line, il quinto Federico Marzollo, rispettivamente Presidenti dell'Associazione dei Paracadutisti tedeschi di Cassino, dell'Associazione dei Veterani Europei, del LI Battaglione Bersaglieri AUC "Montelungo 1943".
037: Sacrario di Montelungo, 19 maggio 2007. Federico Marzollo e Joseph Klein.
058: Quota 593, 20 maggio 2007. I Reduci (da sx): Carlo De Carlo, Joseph Klein, Federico Marzollo, Nando Giardini.



Nota finale:
su alcuni portali internazionali rileviamo:

Known war crimes

This unit was one of those singled out in exhibit UK-66, the British report on "German reprisals for Partisan activities in Italy" at the International Military Tribunal (IMT) war crimes trial at Nuremberg:
Evidence has been found to show that a large number of the atrocities in Italy was committed by the Hermann Goering Parachute Panzer Division. Notable offenders also were 1 Paraschute Division, 16 SS Panzer Grenadier Division and 114 Light Division.


In pratica dopo la guerra, il processo di Norimberga attestò che la divisione si era macchiata di alcuni crimini di guerra contro civili e partigiani durante la sua permanenza in Italia.
Questa riteniamo sia la Memoria Viva.








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