Il LI° battaglione bersaglieri nasce nell’agosto
1941 a Topuscko in Croazia per formazione di comandanti di squadra e prosegue
la sua attività a Racizze di Castelnuovo d’Istria, allora in provincia di Trieste,
staccando la maggior parte dei suoi quadri dal 11° Rgt e dal 6° Rgt.
Bersaglieri.
Questo l’organico del battaglione:
Comando e
Compagnia Comando
1° Compagnia allievi ciclisti
2° Compagnia allievi ciclisti
3° Compagnia allievi motociclisti
Nel Novembre 1941 il battaglione venne trasferito a
Marostica (VI) ed i corsi vennero dedicati non più alla formazione di graduati
di truppa ma alla formazione di Allievi Ufficiali di Complemento.
Nel febbraio 1943 ebbe inizio il 5° e ultimo Corso,
che il 5 luglio avrebbe lasciato la sede di Marostica, per raggiungere Palese
di Bari nelle Puglie, per essere impiegato nella difesa di quell’ importante
aeroporto.
L’8 settembre 1943,dopo il tragico annuncio
dell’armistizio, che alcuni giorni più tardi rivelò trattarsi invece di resa
senza condizioni, grazie alla levatura morale dei propri Ufficiali, il
battaglione non si disunì ed ognuno, risolta la grave questione morale di un
Italia divisa in due, onorò il proprio giuramento di fedeltà alla Patria.
Il battaglione, tra le poche unità italiane rimaste
unite e compatte, già il 9 settembre, chiamato a soccorso dal Gen. Bellomo,
venne impiegato per la liberazione del porto di Bari, prontamente occupato da
due autocolonne tedesche che avrebbero voluto distruggere il più importante
scalo marittimo dell’Adriatico, prima dell’arrivo delle truppe inglesi.
Ebbe così
inizio la serie di operazioni che videro quei giovani allievi ufficiali, allora
ventenni, accorrere, in particolare con la 3a compagnia motociclisti, nei paesi
dell’entroterra barese ad ogni accenno di presenza di truppe tedesche, che in
quei giorni non erano più alleate, ma non ancora nemiche.
Il LI° Btg Bersaglieri seppe mantenere il controllo
di buona parte della Regione fino all’arrivo degli alleati in risalita da Sud
garantendo indirettamente la difesa del Re e del Governo rifugiati a Brindisi.
Grazie alla
coesione ed alla determinazione mostrata in terra di Puglia, il LI° Btg.
Bersaglieri con il 67° Rgt Fanteria “Legnano”, fu chiamato a costituire il
nucleo combattente attorno al quale nacque il “Primo raggruppamento
motorizzato”, unità contingentata per volere degli alleati a non più di 5000
uomini, che procurò al Governo del Sud il diritto di cobelligeranza non
contemplato dalla resa dell’8 settembre.
Il primo impiego fu terribile: si trattava di
attaccare,conquistare e tenere il Montelungo e la stretta di Mignano, baluardo
fino a quel momento insormontabile della linea Bernhardt, avanguardia della
linea Gustav che aveva in Cassino il suo centro.
I giovani allievi del LI°, giunti in linea la sera
prima dell’attacco, non ancora ambientati, senza possibilità di ricognizioni e
basandosi su errate informazioni fornite dall’alleato americano, si lanciarono
all’attacco sulla piana del fiume Peccia sul lato sinistro di Montelungo,
proprio dove i tedeschi li stavano attendendo al riparo di sicure postazioni,
armati di mitragliatrici MG42 e grappoli di bombe a mano.
La posta in gioco non era solo il Montelungo; era
l’onore dell’Italia e gli equilibri futuri di una Nazione oramai sconfitta e
divisa!
Nella nebbia
dell’alba di quell’ 8 dicembre 1943, poco potè l’ardimento risorgimentale di
quei giovani allievi bersaglieri; le mitragliatrici Breda, consunte
dall’addestramento di mesi di istruzione, si incepparono, e furono di scarso
aiuto anche l’antiquato fucile modello 1891 e le bombe a mano dallo scarso
effetto esplosivo .
Quel giorno rimasero sul campo 22 giovani allievi e
sottoufficiali, 36 furono i feriti e altri 4 caddero nei giorni seguenti.
Il giorno 16
dicembre l’attacco, meglio organizzato e questa volta finalmente supportato
dagli alleati americani, fu ripetuto con successo. Montelungo fu finalmente
conquistato e sulla quota 343 del Monte per la prima volta sventolarono insieme
la bandiera americana e quella Italiana!
Il fronte potè così spostarsi 11 Km più a Nord,
verso Cassino lungo la linea Gustav.
Il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante la Sua visita al
Sacrario Militare di Montelungo ha voluto rivolgere ai Reduci queste parole:
“Mi preme insistere sul ruolo dei militari
appartenenti ai reparti regolari che immediatamente reagirono alle pretese
germaniche di sopraffazione ed alle minacce di sanguinosa ritorsione, in
particolare del rinato Esercito Italiano che ebbe il battesimo del fuoco a Mignano Montelungo
Sono stati essi i naturali portatori dei valori nazionali e patriottici della
Liberazione, eredi delle tradizioni e custodi del patrimonio storico degli
eventi che hanno dato vita alla nostra Nazione e che ne hanno garantita la
riunificazione nel 1945”
Possiamo pertanto affermare che a Montelungo, l’8
dicembre 1943, ebbe inizio il “Secondo Risorgimento d’Italia” ed bersaglieri
del LI battaglione A.U.C, sono stati tra gli iniziatori!
Claudio Vigna, presidente dell'Ass. LI BTG
Bersaglieri A.U.C. "Montelungo 1943"
Responsabilità e senso del dovere , amore di Patria e dignità personale guidarono e sorressero questi giovani nell'affrontare la battaglia sotto l'occhio non certo benevolo degli Alleati.La conquista di Montelungo aperse la strada agli altri Reparti italiani, compresi i Gruppi di Combattimento, e diede a noi,segretamente raggiunti dalla notizia e vicini ad un confine sempre infido, la certezza che lo Stato era tuttora vivo . Evidentemente vent'anni di propaganda fascista non erano riusciti a spegnere nelle giovani generazioni gli insegnamenti e gli ideali del Risorgimento .
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