Buon 25 Aprile 2020
In ricordo di tutti quei ragazzi che hanno combattuto nelle fila dei Gruppi di Combattimento Italiani; il rinato esercito Italiano.
Oggi siete sparsi in sacrari e cimiteri militari, spesso poco visitati, a volte chiusi per la revisione della spesa pubblica, cosa che voi non vi siete posti quando in gioco c'era una patria smarrita.
Ed non vi siete risparmiati, morendo a migliaia.
A voi il nostro rispetto, il nostro ricordo, la nostra memoria.
Per Onorare e Ricordare
gli applauditi di ieri, i dimenticati di oggi.
Ass. LI btg Bersaglieri AUC "Montelungo 1943"
CREMONA
MANTOVA
PICENO
FRIULI
FOLGORE
LEGNANO
"A soli 19 anni nel 1944 mi sono arruolato nel Gruppo di Combattimento Cremona, assieme a tanti giovani come me che volevano dare le loro braccia e i loro cuori per sollevare l’Italia dal tremendo stato di frustrazione in cui versava. Il nostro Gruppo di Combattimento, lo ricordo, era nato dai resti decimati della Divisione Cremona che dopo aver combattuto in Corsica per liberarla dai tedeschi era stata disarmata dai francesi e relegata ad Altavilla Irpina, pressoché in disarmo. Armati e vestiti con uniforme inglese, ma per la prima volta nel nuovo esercito italiano con il tricolore sul braccio e l’emblema della spiga, venimmo trasferiti a Teano e poi in Abruzzo e infine al fronte dove ben presto affrontammo durissimi scontri, tra paludi ed argini presidiati dall’esercito di Hitler. Dopo un terribile inverno di occupazione nazifascista, sfondammo per primi le linee nemiche ad Alfonsine. Ricordo bene quei giorni tremendi e nello stesso tempo pieni di entusiasmo mentre manovrando il mio cercamine liberavo il percorso per la colonna dei miei compagni. Venne poi il superamento del fiume Santerno, con un’azione che mi valse una decorazione al valor militare, la liberazione di Codigoro e Ariano Polesine e di tante altre località fino all’arrivo a Venezia e all’entusiastica accoglienza della popolazione felice di essere liberata dagli italiani. Tanti miei commilitoni diedero la vita per la nostra nazione; ricordo volti e nomi di parecchi di loro. Uno tra tutti, il valoroso capitano Giorgi, che morì colpito da una scheggia di granata durante l’offensiva finale e fu decorato con due medaglie d’oro e con la Victoria Cross, la massima onorificenza militare inglese. Avrebbero potuto smobilitare e aspettare gli eventi a casa o in qualche nascondiglio, ma non lo fecero. Molti riposano nel sacrario di Camerlona, presso Ravenna. Oggi, a tanti anni di distanza, mi piacerebbe proprio sapere che nella memoria storica della nostra nazione c’è un posto d’onore anche per loro."
Lamberto De Santis
classe 1925
BRANO TRATTO DA AVVENIRE.IT - MARCO TARQUINIO 23 APRILE 2016
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