Nel mio viaggio di Pasqua ho
ripercorso le tappe di alcune delle battaglie più famose della Brigata Maiella.
Punto culminante di questo
viaggio alla riscoperta di quei luoghi che videro Inglesi ed Abruzzesi
combattere insieme per la libertà è stato il sacrario della Brigata Maiella.
Posto di fronte alla montagna da
cui presero il nome, davanti alla Grotta del Cavallone, tanto cara a D’Annunzio
ed alla popolazione di Taranta Peligna che vi si rifugiò quando i tedeschi
minarono l’intero paese, il Mausoleo resta quasi nascosto dallo sperone di
roccia sul quale è stata scavata la galleria per il transito della statale 84.
Un piccolo parcheggio ed un
cartello un po’ arrugginito e con qualche foro di sparo dei soliti vandali senza
onore aprono la vista del viale su cui al centro è posto un grande arco di
pietra.
Mentre si procede verso il
mausoleo l’attenzione corre lungo la parete di roccia su cui l’ideatore del
mausoleo ha voluto incidere la sequenza delle battaglie che hanno visto la
Brigata Maiella partecipe.
Con silenzio e rispetto i nomi
scorrono sotto gli occhi del visitatore mentre si avvicina alla piccola piazza
dove una pietra ricorda la parte d’Italia che li vide protagonisti insieme a
tanti altri soldati Italiani e Inglesi e la citazione della medaglia d’oro.
15 mesi di lotta, di fatiche, di
fame e patimenti, prima con la conquista del rispetto da parte degli Inglesi ed
in seguito con le battaglie al loro fianco.
Ed una piccola targa di bronzo
ricorda l’eroico Magg. Lionel Wigram, caduto a Pizzoferrato il 3/2/1944 e di
cui abbiamo presentato qualche settimana fa, il libro che ne racconta la storia
e che avevo portato con me nella vacanza.
La Storia e le ricerche che
facciamo spesso ci portano a questi incroci inaspettati, a questi incontri
voluti e non voluti e avere il libro di Wigram nello zaino e leggere su quella
pietra il suo nome è stato un bel regalo che la memoria mi ha voluto fare.
Una lunga scala, che segue
perpendicolarmente lo sperone di roccia, porta al Mausoleo….
Da qui, fino al rientro in auto, il
mio silenzio era rotto solo dagli scatti della macchina fotografica e dal
rumore di passi, vi lascio lo stesso silenzio e la visione delle foto.
Bellissimo, al rientro, è stato
salutare una coppia di giovanissimi ragazzi Inglesi che in silenzio
percorrevano il lungo viale osservando l’elenco delle battaglie scolpite sulla
pietra.
Forse in cerca del loro Wigram? Non
lo saprò mai, ma è bello averli incontrati lì da uomini liberi grazie al sacrificio dei loro e dei nostri padri.
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