Dopo il libro consigliato per le vacanze, un luogo consigliato per una visita, se vi capita di passare da queste parti o se ci andate di proposito, come nel mio caso.
Si tratta dello stabilimento della ex SMI di Campotizzoro dove al suo interno fu costruita una serie di gallerie antiaeree per proteggere la popolazione.
Ma vi lasciamo alla lettura del testo presente sul portale www.discoverpistoia.it.
Rifugio
di Guerra Museo da visitare
A
Campotizzoro, il tunnel scavato nella roccia, a 22 metri di profondità, doveva
proteggere migliaia di operai e abitanti della città-fabbrica da attacchi
aerei. I locali si presentano del tutto immutati.
È
un percorso sotterraneo impressionante quello che si snoda per due chilometri
sotto lo stabilimento della ex Smi di Campotizzoro. Qui negli anni Trenta fu
realizzato, grazie ad un imponente progetto di architettura militare voluto
dagli Orlando, un complesso sistema di gallerie antiaeree per proteggere la
popolazione della cittadina industriale da bombardamenti e attacchi chimici.
Oggi, finalmente, il sito è tornato accessibile al pubblico grazie allo sforzo
dell’Istituto di ricerche storiche e archeologiche di Pistoia: inaugurato il 12
maggio, il museo della ex Smi ha contato un migliaio di presenze in neppure
venti giorni. «I rifugi – spiega l’architetto e referente Irsa Gianluca Iori –
sono stati scavati nella roccia viva a ventidue metri di profondità per mettere
al riparo la forza lavoro dello stabilimento e dunque tutti gli abitanti di
Campotizzoro. Quest’ultima era, infatti, una città-fabbrica, nata quasi dalla
mattina alla sera grazie alla presenza, dal 1911, della Smi, industria leader
nella produzione di munizioni, allora guidata da Luigi Orlando e oggi confluita
nella Kme». Al museo si accede da quella che un tempo era la palazzina della
presidenza: qui ha sede un percorso espositivo che ricostruisce un secolo di
storia del luogo.
Molti
i reperti acquistati da Irsa e provenienti dalla collezione della Kme: dalle
macchine per assemblare i pezzi per le cartucce, risalenti ai primi del
Novecento e ancora funzionanti, a calcolatrici, cimeli e arredi originali. Le
sale tematiche permettono, poi, di scoprire quali fasi del processo di
produzione erano riservate alle donne, e quali siano stati i brevetti originali
nati qui. «La fabbrica – continua Iori - era in tutto e per tutto autarchica:
vi si producevano stoviglie per la mensa, arredi per le case dei dipendenti, vi
erano asili e scuole professionali che hanno diplomato il fior fiore degli
operai specializzati. Ha dato lavoro per decenni a un indotto enorme».
Oltrepassando
nuovamente la biglietteria e il bookshop, che presto saranno affiancati da una
caffetteria, si può accedere a una delle nove cupole di cemento armato che
conducono ai tunnel sotterranei. «Gli accessi ai rifugi – precisa Iori – erano
stati studiati a forma di ogiva al fine di deviare i colpi; la struttura
esterna era in grado di proteggere anche dagli attacchi chimici». Dopo un
centinaio di scalini, e mentre la temperatura scende a poco a poco fino a
raggiungere i dieci gradi, si arriva alle gallerie: tutto era stato studiato
nei minimi dettagli per contenere seimila persone. I locali si presentano
ancora immutati: le infermerie con i posti letto, la cappella religiosa, le
cucine, i bagni, le docce per la decontaminazione e, alle pareti, un gran
numero di panche su cui gli operai si sedevano aspettando il cessato allarme.
Un percorso emozionante, dove sono visibili maschere antigas, ricetrasmittenti
e materiali bellici di vario genere, oltre a cartelli di divieto, che
suggeriscono di non camminare o di non fumare per non consumare ossigeno
inutilmente.
Museo
e rifugi S.M.I.
Campotizzoro
– San Marcello Pistoiese (Pt)
Via
Luigi Orlando, 325
Campotizzoro
(PT)
Tel./Fax.
+39.0573.65724
rifugismi@irsapt.it
TESTI
Giulia
Gonfiantini
http://www.discoverpistoia.it/it/argomenti/arte/1938-07-12-rifugio-di-guerra-museo-da-visitare.html
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