Il giorno 18 marzo 2018 a Cassino verrà inaugurata una stele
in ricordo della 1. Fallschirmjäger-Division, i famosi Diavoli Verdi, gli
strenui, indomiti ed invitti difensori della città di Cassino, del Monastero,
di Q. 593 e della Masseria Albaneta.
Erano soldati eccezionali e, come spesso accade fra soldati eccezionali, capaci
di rispettare il coraggio del nemico e di essere leali nei suoi riguardi, le
cronache delle battaglie di Cassino ci hanno consegnato molti episodi cavallereschi
nelle pause dei combattimenti, ed un alone di leggenda li accompagna da
allora. Noi conoscemmo bene e
fraternizzammo con uno di loro, l'allora Presidente della loro Associazione, Joseph
"Jupp" Klein, con cui il 19 e 20 maggio del 2007 passammo giornate
indimenticabili calcando i campi di battaglia di Cassino e di Montelungo
assieme ai nostri Reduci ed a Douglas Line, Presidente dell’Associazione
Europea Veterani di Guerra (vedi foto). Il senso di quelle giornate era chiaro,
i nemici di un tempo che si stringono in pace e lanciano un monito forte
affinché mai simili assurdità possano ancora ripetersi. Chi conosce un po’ meglio la storia dei
paracadutisti tedeschi sa cosa ci fosse dietro tanto coraggio e sprezzo del
pericolo e di come la ben nota disciplina e cieca obbedienza del soldato
tedesco in loro fosse esaltata oltre ogni dire ed accompagnata da una fede
incrollabile nella dottrina Nazionalsocialista, accomunandoli in questo ai
reparti più ideologizzati dell'esercito tedesco. Questi fattori li hanno resi
non solo temibili combattenti ma anche spietati carnefici in molteplici
occasioni, in Italia e non solo. Dal sud della penisola nell'autunno del 1943 e
poi risalendo, sono decine i casi di orrendi misfatti a loro ascritti con
certezza, violenze spesso gratuite contro i civili, rappresaglie sanguinose, una brutalità che ha segnato le carni del
nostro popolo e che sembra non trovare traccia nella memoria collettiva, oggi.
Pur riconoscendo che vi furono alcune luminose eccezioni, è innegabile che si
comportarono spesso in modo criminale e con una ferocia agghiacciante. La
domanda sorge quindi spontanea: possibile che in un luogo come Cassino che
langue da decenni di una minima e decente opera di recupero, divulgazione e
gestione dei fatti della seconda guerra mondiale, dove le poche ( e
costosissime…) iniziative pubbliche sono puntualmente fallite lasciando il
compito di riempire questo vuoto a privati di eterogenea natura e finalità, il
Comune di Cassino e l'Abbazia di Montecassino sponsorizzano la scoprimento di
una lapide dedicata alla 1a Divisione Paracadutisti? Sta bene recuperare e
segnalare la Grotta di Foltin ed i tanti altri punti nevralgici della
battaglia, ma esaltare la memoria di questa unità scoprendone una targa e definirla
"Stele a memoria e monito a ricordo delle vite stroncate dall'assurdità e
dalla violenza della guerra" mi sembra davvero eccessivo. Posso arrivare a
concepire, sempre nel senso di pacificazione postumo, un monumento
commemorativo a tutti i caduti, anche quelli tedeschi, ma non quello di una singola unità che era
portatrice orgogliosa di quella ideologia che ha scatenato proprio quella
guerra. Mi chiedo quanto sia stato riflettuto questo passo, se sia solo
ignoranza storica o segno dei tempi.
Il presidente
Ass. LI Btg. Bersaglieri AUC "Montelungo 1943"
028
037
058
Didascalie foto:
028: Sacrario di Montelungo, 19 maggio 2007. I Reduci presenti alla commemorazione: da sx
il primo Joseph Klein, il quarto Douglas Line, il quinto Federico Marzollo,
rispettivamente Presidenti dell'Associazione dei Paracadutisti tedeschi di
Cassino, dell'Associazione dei Veterani Europei, del LI Battaglione Bersaglieri
AUC "Montelungo 1943".
037: Sacrario di Montelungo, 19 maggio 2007. Federico
Marzollo e Joseph Klein.
058: Quota 593, 20 maggio 2007. I Reduci (da sx): Carlo De
Carlo, Joseph Klein, Federico Marzollo, Nando Giardini.
Nota finale:
su alcuni portali internazionali rileviamo:
Known war crimes
This unit was one of those singled out in exhibit UK-66, the British report on "German reprisals for Partisan activities in Italy" at the International Military Tribunal (IMT) war crimes trial at Nuremberg:
Evidence has been found to show that a large number of the atrocities in Italy was committed by the Hermann Goering Parachute Panzer Division. Notable offenders also were 1 Paraschute Division, 16 SS Panzer Grenadier Division and 114 Light Division.
In pratica dopo la guerra, il processo di Norimberga attestò che la divisione si era macchiata di alcuni crimini di guerra contro civili e partigiani durante la sua permanenza in Italia.
Questa riteniamo sia la Memoria Viva.
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