E' salito oggi in cielo, tra gli eroi, il nostro socio onorario Victor Failmezger, per tutti "Tory", dopo aver combattuto per un anno contro un terribile male.
Per chi ha avuto modo di conoscerlo in Italia, Tory era una persona davvero unica.
Ufficiale della Marina degli Stati Uniti, ha percorso la carriera militare passando dalla guerra del Viet Nam alla guerra fredda e alla crisi in Medio Oriente.
Negli anni '70 è stato in servizio presso la NATO a Pozzuoli, forse i suoi anni più belli, da come li raccontava. Le grandi amicizie di quel periodo, il matrimonio con Patricia e la nascita del primo figlio.
Nei primi anni '80 fu assistente addetto navale a Roma presso l'ambasciata e successivamente direttore dell'US Navy Science and Technology Group, Europa, a Monaco di Baviera.
Dopo il pensionamento ha proseguito la sua carriera come consulente nel settore privato e per il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti e per la NASA.
La sua passione per la ricerca storica lo portò, dopo il ritrovamento delle lettere dello zio, il Tenente Thomas Peter Welch del 601th Tank Destroyer Battalion, a ricostruire tutta la sua storia della Seconda Guerra Mondiale in Europa.
Dal Balcone della sua casa a Pozzuoli vedeva il mare ed immaginava le prove per lo sbarco di Anzio, condotte dallo zio e poi raccontate nelle sue memorie.
Scoprì, in una foto di un carro armato americano nelle vie di Roma, il giorno della liberazione, che il carrista in piedi sul mezzo era lo zio, perchè amava indossare un giaccone preso ai tedeschi.
Era sempre della compagnia dello zio il carro in fiamme sul quale, nella zona di Colmar, Audie Murphy iniziò la sua personale battaglia nella foresta che gli fece ottenere la medal of honor.
Tutte queste ricerche confluirono nel suo bellissimo libro American Knights del 2015 edito da Osprey. Socio a Vita dell'Associazione della Terza Divisione di Fanteria US Army, appena fu informato della creazione del nostro avamposto chiese i miei riferimenti in Italia e mi scrisse, era maggio del 2018.
Ne è nata subito un amicizia, una comunione di intenti. Tory era felice che si stava creando quest'avamposto in Italia perchè, come poi mi ha raccontato nei nostri viaggi in Italia, negli Stati Uniti hanno avuto un posto di primo piano le grandi battaglie della Seconda Guerra Mondiale, i grandi sbarchi.
La guerra di Liberazione Italiana, dove tanti soldati americani sono morti e tanti sono tornati con ferite che non sarebbero mai state rimarginate è stata relegata in second'ordine.
Alcuni reduci, in passato, spesso non avevano voglia di raccontare, perchè non avevano partecipato a quelle grandi battaglie; avevano sofferto in Sicilia a Salerno, sul Volturno, a Cassino, sulla Gotica, ma a pochi interessava la loro storia. La presenza di una rappresentanza ufficiale dell'Associazione della Terza Divisione US Army in Italia, li riempiva d'orgoglio.
Tory era un fiume di parole, di racconti, di aneddoti. Potevi restare ad ascoltarlo un'intera giornata in macchina e poi a pranzo ed infine la sera davanti ad un aperitivo. Persona di grande cultura, amante del periodo Classico di Roma antica, che lo portò a scrivere un'opera sulle monete di bronzo romane dal paganesimo al cristianesimo.
I nostri incontri erano sempre qualcosa di speciale e tornavo a casa con la consapevolezza di aver appreso sempre cose nuove. Tory sapeva ridere ed allo stesso momento parlare di una cosa profonda e comprendere in pochi secondi la situazione che stava vivendo, gli umori, la felicità e la tristezza delle persone che gli stavano accanto.
Con Tory qualsiasi persona non si sentiva mai fuori posto e ne inferiore, aveva la dote di valorizzare chiunque avesse rapporti con lui. Ricordo ancora il nostro viaggio a Cori, seguendo il percorso dello Zio, arrivammo in paese che era ora di pranzo, l'ordine (ridendo) fu di cercare un ristorante, poi avremmo provveduto al resto. Una volta trovato, essendo amante della cucina italiana chiese la specialità, erano degli gnocchetti al pistacchio. Alla fine del primo, lo vidi alzarsi e dirigersi verso la cucina, non vedendolo tornare, incuriosito lo cercai e lo trovai seduto accanto alle signore anziane che stavano impastando a mano la pasta per la cena, parlava con loro, nel suo perfetto italiano, e le signore erano orgogliose del lavoro che stavano facendo. A Valmontone, in occasione della celebrazione della liberazione, raccontò, nel suo discorso, che il primo carro tedesco distrutto fu colpito dallo zio, con il suo M10, due minuti dopo la fine del discorso mi presentò un signore anziano che per tutto il dopo guerra andò a giocare proprio su quel carro distrutto dallo zio, non lo avevo mai visto così felice. Per ultimo, conservo un ricordo bellissimo, presente anche nel video ufficiale del nostro avamposto. La mattina delle celebrazioni dell'anniversario dello sbarco in Sicilia a Licata, bussò alla porta della mia camera, prestissimo. Aveva in mano delle scope ed il suo amico Peter i secchi, dovevamo andare subito a pulire il monumento alla Terza Divisione di Fanteria, perchè lo aveva visto impolverato, poi avremmo fatto colazione, ma prima il dovere. Quello facemmo.
Nel nostro viaggio a Nettuno, nei luoghi dello sbarco, mi chiese di fermarmi nei pressi di un prato, aveva visto dei papaveri. Ne raccolse pochi e poi li depose sul monumento alla terza divisione nel bosco del Foglino.
Il cielo mi ha dato la possibilità di conoscerti, amico mio e poi ti ha portato via da me troppo presto, da ieri piango la tua mancanza e non mi do pace. Ma so che adesso stai con Thomas e tutti gli altri eroi del 601th Tank Destroyer, purtroppo il viaggio insieme ad Arlington e a Fort Stewart nel Texas non possiamo più farlo, era in programma lo scorso anno. Lo farò comunque e verrò a portarti un papavero rosso dall'Italia.
Ciao, non ti dimenticherò mai, non ti dimenticheremo mai.
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