venerdì 30 novembre 2018

First Motorised Group - La storia della Tipografia Pergola di Avellino


Qualche tempo fa, nella triste giornata dell'addio a Giorgio Carducci pubblicammo il suo tesserino del 1° Raggruppamento Motorizzato.
Un documento quasi unico, visti i pochi soldati che si unirono in quel raggruppamento.
Pochi avranno osservato in fondo al tesserino il nome della tipografia, noi si, e vi raccontiamo la storia della Tipografia Pergola di Avellino che, in zone ancora occupate in parte dai Tedeschi stampava per gli Alleati...
E' un pezzo di storia Italiana che la scorsa estate ha compiuto 130 anni.
Nel giorni delle commemorazioni di Montelungo vogliamo ricordare anche loro, nella speranza di stabilire con loro un contatto e unire idealmente ieri ad oggi.



Era il 10 aprile del 1888 quando ad Avellino nasceva la Tipografia Pergola, ovvero il laboratorio di pensieri, cultura e comunità che ha segnato in maniera indelebile la storia di questa città e, con essa, quella della provincia di Avellino. La prima sede fu per il Corso, poi fu trasferita, anni più in là, nella storica sede di Piazza Solimena, dove sono passati davvero tutti, da Guido Dorso ad Alfonso Gatto, dove è stata fatta la storia politica di questa provincia ed in qualche misura d’Italia.
Una storia straordinaria che coincide con la storia di una famiglia la cui eredità, oggi, è tutta sulle spalle di Giuseppe Pergola, che ne rappresenta la quarta generazione e che, con grande passione guida un laboratorio di grafica e di comunicazione che già da anni si è imposto come riferimento, per dinamismo e professionalità, nel panorama provinciale e regionale. Giuseppe è in primo luogo un caro amico di chi vi scrive, condividiamo un amore viscerale per questa città, ed è proprio con lui che celebreremo questo anniversario, provando ad andare oltre la mera retorica della memoria per provare a cogliere il valore di questa storia straordinaria e la lezione che da essa potrebbe e dovrebbe discendere per questa comunità smarrita.
«La tipografia era un luogo magico – ci dice Giuseppe – chiunque voleva fare cultura, chiunque aveva un’idea, un progetto di natura politica, culturale o sociale passava di lì. Era un luogo di comunità, non un luogo elitario ma intimamente popolare, un luogo che vive ancora oggi nei ricordi di tanti, un luogo dove c’era posto per tutti. Io ho avuto la fortuna, grazie a mio padre, di vivere sin da piccolissimo le riunioni di redazione, di trascorrere le mie giornate tra quelle mura, di ascoltare i discorsi, di respirare quell’aria».
Il Corriere dell’Irpinia di Guido Dorso nacque lì, così come lì fu stampato “Isola” di Alfonso Gatto, lì nacque persino Tele Nostra. Lì si stampavano i manifesti, lì si discuteva di politica, si costruivano intese ed alleanze, si ragionava, si litigava, si pensava, lì, per diversi decenni, si elaboravano pensieri e linee politiche che avrebbero condizionato il dibattito politico e sociale della Nazione: «Il Corriere era il giornale della città, si aspettava il sabato mattina per il compimento di un rito laico al quale non si poteva rinunciare e l’elaborazione del giornale segnava la quotidianità di quel luogo che ogni giorno accoglieva la città in tutte le sue sfaccettature. Il punto è che tra quelle mura nasceva e si consolidava, mutando di pari passo con i tempi, la visione complessiva della comunità. Basterebbe chiedere ad Enzo Venezia, ex sindaco, quanti giovani con la passione per la politica sono passati per la Tipografia per farsi stampare gratuitamente manifesti e volantini, quanti hanno mosso lì dentro i primi passi, quanti si sono formati in quelle stanze, quanti litigi e quante nottate si sono consumate in quello studio, dove l’aria si faceva irrespirabile per il fumo delle sigarette, soprattutto quelle di Nacchettino»
I magnifici Sette nacquero nella Tipografia Pergola, quello era il luogo dove quotidianamente si ritrovavano quei ragazzi che avevano sposato il sogno eretico dell’apertura a Sinistra, i figli di Sullo che sfidarono il Padre. Ma questa è una storia che ha radici profonde, è la storia della prima Tipografia irpina ad acquistare, nel 1922, la linotype, la tipografia dove generazioni di coppie avellinesi hanno stampato le partecipazioni per il matrimonio, a partire dalle coppie del Centro Storico che per il semplice fatto di appartenere allo stesso rione di Armando Pergola, nonno di Giuseppe, venivano omaggiato. Nella tipografia Pergola è stata stampata la storia, quella piccola e quella grande, di questa provincia, in quel luogo quella stessa storia ha preso forma e, con essa, l’identità di questa nostra comunità. Una identità sempre più sbiadita ma le cui tracce sono sigillate, conservate maniacalmente negli archivi che Giuseppe custodisce con cura e che sarebbe ben lieto di donare alla città: «Sarebbe bello ed importante immaginare un museo dedicato alla storia della Tipografia, per far vivere quella memoria, per offrire ai nostri figli l’occasione di ripercorrere la storia vera di questa città che con il terremoto ha rinunciato a se stessa. Sarebbe bello pensare ad una sala del Carcere Borbonico, così come sarebbe bello ragionare di formazione anche con una Borsa di Studio. Sarebbe il giusto tributo ad una storia che appartiene a tutti, sarebbe anche, se mi è consentito, il modo migliore per onorare la memoria e la passione di mio padre, che ha combattuto finché ha potuto contro l’incedere della modernità per tenere in vita quel luogo»
Sarebbe, aggiungiamo noi, anche un modo per offrire alla città un’occasione di riflessione e di riscoperta ed è questo, in fin dei conti, il senso più profondo di questo nostro tuffo nel passato. Non esistono più luoghi dove si produce pensiero e cultura, non esistono più luoghi dove ci si riconosce e questo, per una città come Avellino, è letale. E allora, forse, è dalla memoria di ciò che questa città è stata che occorrerebbe muovere per restituire alla città di oggi un avvenire possibile e diverso da questo grigio presente fatto di nulla se non di mediocrità e di compassata rassegnazione.
Con questo auspicio, lasciando alla penna del grande Alfredo De Marsico l’onere del congedo:
Scuole e tipografie sono i posti di vedetta, di progresso intellettuale dei popoli. Le città dovrebbero sentirne il vanto con lo stesso animo con cui si vantano dei monumento del loro passato.
Ed una tipografia che non abbia per programma di bastare soltanto alle esigenze della sua clientela, ma superarle provocandone l’elevazione e lo sviluppo, è due volte benemerita del sapere.

Quella Pergola è tale. La passione con cui da più decenni, di padre in figli, quest’azienda perfeziona la sua attrezzatura e si adegua ai metodi ed al rendimento delle più note case editrici, è un segno di nobiltà che non illumina soltanto una famiglia di lavoratori intelligenti, coraggiosi e tenaci, ma Avellino e l’Irpinia.

Articolo tratto da: www.orticalab.it del 10 Aprile 2018
Foto tratte da: www.primativvu.it

(se la pubblicazione di questo articolo e delle foto dovesse ledere qualche esclusiva siamo pronti a cancellarlo)














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