lunedì 12 novembre 2018

La bandiera che sventolò sull'Isonzo


Il museo Historicus di Caspoli, in occasione delle celebrazioni per il centenario dell'armistizio della prima guerra mondiale, espone presso il suo museo una bandiera del Regio Esercito.

La bandiera che vedrete esposta reca scritto su di un lato, a china e con ottima calligrafia la scritta:

4a G. Za.

La ricerca, durata diversi mesi, ha portato alla fine alla scoperta del significato di tale scritta.

Giugno 1915
Forzamento dell'Isonzo fra Gradisca e Sagrado.
Il 23 giugno venne ordinato alla 21a Divisione di ripetere il passaggio di viva forza dell'Isonzo fra Gradisca e Sagrado. Essa aveva a sua disposizione gli stessi mezzi che già aveva avuto il 9 giugno e cioè: la 5a compagnia pontieri, una sezione da ponte per cavalleria e la 4a compagnia Genio Zappatori del 1° Genio.
Alle 12,30 fu iniziata la manovra di traghetto con barche sciolte; alle 12,50 incominciò il tiro dell'artiglieria nemica che riuscì inefficace perché lungo ed aggiustato su la località nella quale era stato gettato il primo ponte. Si continuò quindi il traghettamento, che potè proseguire fino alle 13,50, alla quale ora un violento tiro di fucileria aggiustato sulla località di imbarco, costrinse a sospendere l'operazione, per le molte perdite che si ebbero. Si erano traghettati circa 300 uomini.
Venne allora ordinato di gettare durante la notte un ponte d'equipaggio. Il gettamento ebbe inizio alle ore 0,45 del 24 e fu compiuto alle 3,15 fino ad un ghiaione prossimo alla riva sinistra. Per accelerare il passaggio si stabili di far transitare il piccolo ramo d'acqua, oltre il ghiaione mediante traghetto con due barche.
Dalle 3,15 alle 3,45 si fecero così passare sulla riva sinistra circa 450 uomini.
Ma a tale ora l'avversario iniziò un tiro violentissimo l'artiglieria, col quale riuscì a distruggere totalmente il ponte gettato. Le truppe passate però non restarono nelle boscaglie, ma si gettarono su Sagrado e se ne impadronirono, obbligando il nemico a ritirarsi sulla collina di Castelnuovo.
Liberato in tal modo il ponte di ferro di Sagrado interrotto, durante il giorno si riuscì, malgrado il continuo tiro a shrapnel dell'artiglieria nemica, a riattare la passerella già esistente a valle del ponte di ferro, per modo da consentire il passaggio alla fanteria. Nella notte del 25 passò in tal modo l'intera Brigata Pisa.
Con l’azione del 23-24 giugno il Corpo d'Armata riuscì a porre piede stabile sulla riva sinistra dell'Isonzo e prese le mosse per iniziare la sua avanzata ed impadronirsi, nei giorni seguenti, di Castelnuovo, Bosco Lancia, Bosco Cappuccio e quota 170.  La riuscita di tale difficile azione torna a grande merito delle truppe del Genio, che con grande sacrificio ed abnegazione cooperarono a compierla. 

La bandiera esposta al museo, sventolò in quei giorni.

Sarà possibile vederla dal 12 novembre presso il museo Historicus di Caspoli.







Foto tratte da:
www.storiaememoriadibologna.it/sagrado



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