Quando per la prima volta sfogliai la lista delle medal of honor in Italia rimasi sorpreso dai nomi di due soldati americani che l'avevano meritata nella zona tra Cassino e San Pietro Infine.
Successivamente, riunendo gli appunti, scoprii che entrambi avevano combattuto sulla stessa collina, Monterotondo, posta tra San Pietro Infine e Montelungo.
Mai avrei pensato a tutto quello che questa scoperta avrebbe portato nella mia vita successiva; gli incontri, le amicizie nuove, i viaggi sulle pendici di quel monte, le ricerche, fino a conoscere i parenti e gli amici di quei due eroi, sentirmi accettato dalle loro famiglie, dai loro amici, ed onorato dei loro ringraziamenti. Floyd Lindstrom e Maurice Brett non avrebbero mai pensato che oltre 70 anni dopo persone di diverse nazioni, li avrebbero onorati e ricordati e attraverso di loro avrebbero fatto amicizia, riuniti in gruppi, associazioni o solo intorno alla bandiera americana e quella italiana.
Così è stato.
Ieri sera il mio amico Keith, dal Colorado, mi ha salutato chiamandomi "fratello" io ho fatto lo stesso con lui.
Floyd, Maurice, le vostre sofferenze, il vostro sudore, il vostro coraggio, non sono andati persi, ma hanno generato nuovi "fratelli".
Se qualcuno, nel lontano 1943, vi avesse detto questo, mentre eravate dentro le buche di Monterotondo in attesa del contrattacco tedesco, mi immagino le vostre risposte; "piantala amico e stai con gli occhi bene aperti!" " ne riparliamo quando tutto sarà finito Luiss, adesso non pensarci!".
Lo scorso inverno mi venne in mente di costruire in loro onore un monumento, sentivo il bisogno di lasciare anche in Italia una traccia del loro passaggio, di onorare quel loro coraggio nel luogo dove si era manifestato. Da qui un viaggio bellissimo fatto di incontri e di amicizie, con il sindaco di San Pietro Infine, con la signora Giuliana, con gli amici dell'Ambasciata Americna, con Veronica del Cimitero Americano di Nettuno, con il museo Historicus di Caspoli, l'Hotel Rocca di Cassino e con la nostra associazione che mi ha supportato nel progetto.
Un viaggio che ha avuto il suo apice con l'inaugurazione della stele in loro onore a Novembre con il picchetto d'onore dei Marines venuto dalla base Nato di Napoli.
Dalle foto, pubblicate sui social, arrivarono in seguito i primi contatti con i parenti di Britt e poi con gli amici del Colorado che onorano Lindstrom.
Il mese scorso mi sono ritrovato con gli amici dell'associazione a raccogliere un pò di terra di Monterotondo e la settimana successiva con mia moglie a passeggiare per la spiaggia di Nettuno e raccogliere un pò di sabbia di Anzio, al tramonto.
Il tutto fu poi conservato in due barattoli di vetro, scelti all'Ikea, e spedito in Colorado.
Di quella sera ricordo la cena con Natalia a parlare delle gesta di Lindstrom e del perchè di quei due barattoli. Mentre una mattina ricordo il postino che mi consegnava un busta dal Colorado con una spilla di Lindstrom e una pietra... un pezzo della prima pietra posta per costruire l'ospedale in suo onore.
L'amicizia con Keith divenne ancora più forte quando mi arrivò la foto dei due barattoli, posti sopra la lapide di Lindstom, avevano fatto quindicimila chilometri per andare da lui.
E poi l'altro ieri, quando a Colorado Springs, si è celebrata una giornata in memoria di Floyd Lindstrom, medal of honor nella collina di Monterotondo nel novembre del 1943.
Floyd non fece in tempo a vedere la medaglia, volle andare con i suoi ragazzi in missione, dopo lo sbarco di Anzio, anche se gli ordini erano di restare al campo in attesa della cerimonia.
Fu ucciso e dichiarato disperso in azione, poi ritrovato diverse settimane dopo.
La giornata a lui dedicata si è svolta proprio presso quell'ospedale militare, dedicato a lui.
Dissi a Keith, "ma se facciamo un collegamento via Skype e mentre voi lo onorate noi depositiamo una corona?"
La mattina dopo Keith si recò presso l'ospedale, fu migliorata la connessione nella sala centrale, ed alle 10:30 locali, le 18:30 in Italia, il collegamento fu stabilito e noi festeggiammo con loro dalle pendici di Monterotondo.
Da qui, da questo Blog, voglio ringraziare tutti per quello che hanno fatto in tutti questi mesi, un ringraziamento particolare al mio amico e fratello Keith ed uno finale a Floyd Lindstrom.
"E' sempre troppo poco quello che facciamo per onorarti e ringraziarti, ma tutto quello che vedi nelle foto è fatto da uomini liberi, che devono la loro libertà anche Te"
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