lunedì 17 luglio 2017

Il Bersagliere del LI°, Giorgio Carducci, di Roma, ci ha lasciati sabato scorso ed in queste ore si svolgono i suoi funerali.

Postiamo un ricordo di Giorgio del nostro Presidente.

Giorgio era una persona piena di una forza vitale contagiosa, sapeva trasmettere entusiasmo e determinazione, era positivo. Ogni volta che lo sentivo telefonicamente ero certo di ricevere domande tipo "Farinosi, cosa faremo? Quando? Lo sa che io sono sempre disponibile, vero?" Sempre una voce squillante, energica, che ti fa cullare nell'illusione che una persona così ha ancora tanto da vivere, il tempo dei commiati sarà molto più in là. Poi ti arriva la telefonata e vedendo il nome del chiamante rispondi con il consueto buonumore presumendo il solito lieto scambio di saluti, invece vi è la voce rotta dal dolore  della figlia Tiziana. Questa è la vita e ce ne facciamo una ragione, così aggiungerò alla voce "bei ricordi" anche te, Giorgio, che fosti per anni un pilastro dell'Associazione, in cui ti adoperasti  anche come Segretario. Te ne vai fra gli ultimi, con te scompare l'ultimo testimone di quei fatti cui l'età avanzata non aveva piegato la lucidità e la memoria, tantomeno la capacità di espressione. Questo accentua il senso di solitudine che ci trasmette la tua scomparsa, e fra i ricordi che ho tirato fuori dal mio archivio ho voluto condividere questi. Quattro foto, una di te commosso all'ingresso della Sala della Memoria, dicembre 2013, Cassino, Hotel Rocca. La seconda del tuo fraterno amico Sergio Corvino, che non mancavi mai di nominare se si parlava di quei fatti, caduto a Montelungo. La terza e la quarta il rarissimo tesserino di riconoscimento del Primo Raggruppamento Motorizzato che vidi e toccai per la prima volta grazie a te, conservato come una reliquia. Con tanta fiducia mi concedesti di portarlo con me per farne una scansione, io te lo plasticai per preservarlo al meglio nel futuro prima di restituirtelo.
Arrivederci, Giorgio.

A nome dell'Associazione, esprimo le mie più sentite condoglianze a tutta la famiglia. Un abbraccio.

Paolo Farinosi








Un bersagliere insanguinato e stanco,
Ma baldo ancor, scendea da Monte Croce,
E giunto in mezzo a noi, con fiera voce
Gridò: — Un dottore!.. ci ho ’na palla al fianco.

Un dottor lo frugò: si fece bianco,
Strinse i denti in superbo atto feroce,
E quando vide in terra il piombo atroce,
— Grazie! — esclamò rasserenato e franco.

— Ed or — gli disse ’l medico — cammina;
L’ambulanza è là sotto. — Ed egli: — È pazzo?
Vado a freddarne ancora una dozzina. —

E presa l’arma, pallido, ma forte,
A passi vacillanti, il buon ragazzo,
Ridendo, risalì verso la morte.

Edmondo De Amicis - Poesie (1882) - Il Bersagliere.







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